L’estate 2021 è stata tristemente segnata dagli incendi che quest’anno in Italia sono cresciuti ben del 256%. Una vera e propria escalation di fuoco dalla Liguria alla Calabria, dalla Sardegna alla Puglia che ha interessato anche altre regioni come la Sicilia, la Campania, la Basilicata e l’Abruzzo. Toccando quindi anche Marche, Molise e Toscana.
L’utilizzo dei droni per fronteggiare l’emergenza incendi
L‘emergenza incendi, nel periodo in cui ha toccato il suo picco massimo, ha messo a dura prova numerose regioni italiane che hanno subito la perdita di migliaia di ettari di bosco. Ma anche danni incalcolabili per l’ecosistema, per l’economia di quei territori e per il microclima. Questa emergenza non ha fatto altro che sottolineare quanto sia poco efficiente la rete di prevenzione e di pronto intervento per proteggere le aree maggiormente a rischio e le popolazioni che vivono in quei territori.
E’ così che per fronteggiare l’emergenza, in tutta la penisola si è ricorso alla tecnologia dei droni. Questi ultimi hanno permesso di individuare le fumarole, ossia i pennacchietti di fumo che indicano che si sta per sviluppare un incendio. Questi piccoli velivoli radiocomandati hanno così permesso agli addetti ai lavori di intervenire prontamente per evitare il propagarsi del fuoco.
Prevenire e gestire le emergenze
I droni stanno sempre di più diventando a tutti gli effetti un fondamentale strumento di supporto nelle mani degli operatori che si occupano di prevenire o di gestire le emergenze. Sono sempre più usati dai Centri di Ricerca ma anche dalla Protezione Civile e dai Vigili del Fuoco. I droni sono infatti utilizzati per supportare le operazioni di monitoraggio strutturale di ponti o di impianti industriali. Ma anche come vero e proprio mezzo di intervento in caso di terremoti, inondazioni e grandi incendi. Sono inoltre utilissimi per valutare lo stato dell’area da investigare per prevenire un disastro senza mettere a rischio delle vite umane.